Sono tanti gli umani che sognavano un micio socievole e coccolone e invece hanno a che fare con un gatto diffidente, che si nasconde, che teme le persone, che fugge via appena sente un rumore di troppo, che soffia appena si tenta un approccio. Altri gatti invece, dopo un episodio spiacevole e/o un cambiamento, sembrano non essere più gli stessi: stanno in disparte, rimangono sempre vigili, smettono di giocare e di comportarsi come sempre.
L’elemento che accomuna questi comportamenti è spesso la paura, emozione tanto importante quanto a volte controproducente in termini di benessere fisico, mentale e relazionale. Uno stato di paura, di ipervigilanza prolungata, episodi traumatici o shock ripetuti possono infatti portare il gatto a sviluppare ansia, stress e comportamenti aggressivi o ripetitivi.
Nella mia pratica di consulente felina e floriterapeuta animale incontro gatti spaventati quasi ogni giorno, molti di loro scambiati per gatti aggressivi, e altrettanti ne vedo uscire più sicuri e sereni dopo un intervento mirato, un diverso approccio adottato dai loro umani e cure dolci a base di essenze floreali.
Se desideri recuperare la relazione con il tuo micio, aumentando il suo senso di sicurezza nei confronti degli umani, dell’ambiente e soprattutto in sè stesso, il mio intervento ti aiuterà ad avvicinarti al sentire felino e ad accompagnare il tuo gatto verso una dimensione di benessere e fiducia.
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La paura e tutte le sue declinazioni- dallo stato di allerta, al panico, all’angoscia – è un’emozione cardine nella vita emotiva di un gatto. La duplice natura di preda e predatore ha dotato il nostro amico felino di un apparato sensoriale estremamente sofisticato, attraverso cui è in grado di sentire il mondo attorno a sé in modo diverso e, in alcuni casi, più intenso di noi: odori, rumori, movimenti, variazioni elettromagnetiche. Queste sue caratteristiche, se da una parte lo rendono un abile cacciatore (e un piccolo ninja!), fanno sì che il gatto sia molto vulnerabile a stati ansiosi e di stress. Pensiamo anche alle dimensioni del gatto e a come può percepire dalla sua prospettiva la grandezza del nostro corpo, quelle di un’auto o di una stanza vuota…
Biologicamente, la paura è una modalità di risposta utile e funzionale. È l’emozione che ci permette di tenerci lontano dai guai: senza di essa saremmo tutti estinti! Se però la paura arriva ad essere eccessiva rispetto all’effettiva pericolosità dello stimolo, diventando fobia, se è continua o se sfocia in ansia (ovvero se nulla di “preoccupante” è ancora avvenuto, ma alcuni segnali portano il gatto a comportarsi come se fosse già in pericolo, per es. la vista del trasportino), oppure in ansia generalizzata (se, indipendentemente dallo stimolo, il gatto appare costantemente nervoso), allora è necessario capire le ragioni di questo stato motivo ed intervenire per riportarlo ad uno stato di equilibrio.
Un gatto spaventato non è difficile da riconoscere. Nel suo organismo possono avvenire diversi cambiamenti a livello fisiologico, per esempio:
Tra i cambiamenti comportamentali ci può essere:
Dinanzi ad una minaccia, le risposte tipiche sono:
ll fatto che un gatto mostri una risposta piuttosto che un’altra, dipende da diversi fattori tra cui la predisposizione genetica, il tipo di stimolo e le esperienze avute nel corso della vita con esso, il contesto ambientale, la personalità del gatto, la presenza o meno delle persone di riferimento.
Le cause potenziali che possono stressare il gatto sono ampie e varie. Uno dei motivi più comuni per cui un gatto prova paura è la percezione che il suo territorio non sia sicuro o non lo sia più in seguito ad un cambiamento: un trasloco, modifiche dell’ambiente, ma anche stimoli intensi e improvvisi come un rumore forte, un movimento brusco.
Un’altra causa di paura è la percezione di un altro soggetto o di una categoria di individui/specie come minaccioso: può essere il proprio partner, i bambini, un altro gatto, i cani…
La paura e l’ansia può in alcuni casi derivare da un’esperienza traumatica, soprattutto se vissuta durante il primo anno di vita: può trattarsi di un incidente, di un abuso o di un avvenimento in sé non dannoso (per esempio la visita dal veterinario) ma che ha creato una marcatura emozionale negativa nella memoria di micio.
Una qualità e quantità inadeguata di stimoli durante il periodo sensibile, che va dalle 2 alle 7 settimane di vita, può rendere il gatto nervoso rispetto a qualsiasi stimolo sconosciuto. Questo accade soprattutto nel caso di gatti tenuti o allevati in gabbia o cresciuti in ambienti ipostimolanti.
Una mancata o scorretta socializzazione con umani o altre specie renderà il gatto timoroso verso determinate categorie di persone o specie.
Un attaccamento insicuro, una storia di abbandono e abusi o una predisposizione caratteriale del gatto (a volte rinforzata dal comportamento dell’umano) può portare il gatto a sviluppare ansia da separazione, per cui micio potrebbe mostrare un comportamento ansioso, smettere di mangiare, vocalizzare, eliminare fuori lettiera, adottare comportamenti ripetitivi o stereotipati quando le persone di riferimento non sono presenti o alcuni segnali lasciano intendere che sono in procinto di andarsene (per esempio, mettersi le scarpe).
Anche se le paure di micio ci fanno a volte sorridere perché apparentemente inspiegabili o buffe, è sempre importante guardare il mondo con i suoi occhi: dalle sue dimensioni, attraverso i suoi sensi e il suo ruolo di preda in natura.
Banalizzare il suo stato d’animo non aiuterà micio e quindi sarà controproducente per tutta la famiglia. La paura è un’emozione che va tutelata e assolutamente non indotta. Per questo ti consiglio di:
Se il veterinario esclude un problema fisico come causa, questo può significare che il problema è di natura prettamente emotiva, magari sorta da una scorretta gestione della relazione e dell’ambiente. Ed ecco che intervengo io, per aiutarti a capire che cosa prova il tuo gatto e supportare la tua famiglia umano-felina in un percorso di riabilitazione relazionale, ambientale ed emozionale.
Alcune paure dei nostri gatti sono normali, funzionali e fanno parte della loro natura e del loro carattere.
Se però pensi che il tuo gatto sia fortemente spaventato e ansioso, molto probabilmente non basterà il tempo per migliorare le cose, né i tentativi di “desensibilizzarlo” pensando che prima o poi si abituerà. Proprio come per gli esseri umani, lo stress cronico può inoltre avere un effetto fisiologico sulla salute del gatto.
Ma non facciamoci prendere dal panico anche noi! Con pazienza, apertura mentale e disponibilità a lasciarsi guidare da un esperto, micio ha ottime possibilità di acquistare più sicurezza. In qualità di Consulente della Relazione Felina e Floriterapeuta Animale, ti aiuterò con un intervento mirato che ponga le basi per una gestione corretta della routine, dell’ambiente e della relazione con il tuo gatto. Per vivere serenamente insieme, senza più paura.
Scrivimi attraverso il modulo contatti o all’indirizzo info@aliceguardaigatti.it: ti ricontatterò per una breve chiacchierata gratuita.
Valuterò il tuo caso e ti proporrò il percorso di consulenza più adatto a te e al tuo gatto e un preventivo personalizzato.
Abiti in Lombardia, Ticino, o nelle province di Verbania, Vercelli, Novara? Ottimo, potremo organizzare una visita a casa!
Abiti nel resto d’Italia o all’estero? Nessun problema, sarà possibile organizzare incontri in videochiamata.
È arrivato il momento di conoscersi! Verrò a casa tua e qui mi immergerà nel contesto familiare, per cogliere meglio la personalità, il linguaggio, i bisogni e il vissuto emozionale di ciascuno, umano e e felino. La visita dura circa 2 ore. La visita comprende 3 momenti:
Come si sta evolvendo la situazione col tuo convivente felino? Dopo la visita e per tutta la durata del percorso potremmo sentirci via Whatsapp o messaggio per dubbi e aggiornamenti.
Come in ogni fase della consulenza avrò bisogno della massima collaborazione ed impegno da parte di tutta la famiglia per ottenere un cambiamento positivo.
Grazie alla consapevolezza acquisita durante la prima visita sarai però già in grado di osservare il tuo gatto con nuovi occhi e scoprire dettagli prima trascurati.
Qualche tempo dopo la visita, da 30, 60, 90 giorni a seconda dei casi, ci sentiremo in videochiamata per un nuovo momento di confronto.
Faremo il punto della situazione, capiremo cosa sta funzionando e discuteremo eventuali modifiche o aggiustamenti del piano iniziale. Se necessario, potremo programmare nuovi appuntamenti a casa o in video per seguire il tuo caso nel tempo.
Se vuoi capire nel profondo il tuo amico felino e dare una svolta alla tua relazione con lui, scrivimi!
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